Perché uno standing group

Perché uno standing group su Partiti Opinione Pubblica Elezioni?

Lo studio delle elezioni, del comportamento politico e dei partiti ha una consolidata tradizione nella scienza politica italiana. In continuità con essa, lo Standing Group nasce nel 2012 dalla confluenza e rafforzamento di due pre-esistenti SG della SISP: Opinione pubblica e comportamento politico, e Trasformazione dei partiti italiani in prospettiva comparata.

L’incessante trasformazione del sistema politico italiano – nella configurazione sia degli attori partitici che nelle motivazioni della scelta di voto – ha suggerito l’utilità di favorire attraverso lo SG una prospettiva analitica che coniughi l’analisi della proposta politica con quella della risposta degli elettori e dell’opinione pubblica, nell’ottica di studiare le dinamiche della rappresentanza politica nel suo complesso.

L’analisi delle elezioni ha in Italia una ricca tradizione di ricerca basata su una metodologia di analisi di tipo contestuale – su dati “ecologici”, aggregati a vari livelli territoriali – che è stata in grado di offrire importanti interpretazioni dei fenomeni politici nel nostro paese e, contemporaneamente, di contribuire alla elaborazione di metodologie analitiche in grado di mettere in relazione il comportamento di aggregato con quello dell’elettore individuale.

Lo studio dei partiti – sia dei sistemi di partito che delle dinamiche organizzative dei movimenti politici –  ha anch’essa una lunga tradizione di analisi in Italia, che dall’esaurimento dei partiti storici all’avvio degli ani ’90 ha tratto alimento per lo studio delle trasformazioni della forma partito nella democrazie contemporanee.

Più recente è l’interesse per lo studio del comportamento politico attraverso l’impiego di indagini demoscopiche. Ovviamente in passato non sono mancati contributi di analisi basate su dati raccolti attraverso questionari, sia in indagini nazionali che internazionali. Tuttavia questo approccio non si è precedentemente consolidato in un programma di ricerca, ed è un fenomeno relativamente recente la diffusione della survey quale strumento di analisi da parte della comunità dei politologi, concretizzatosi anche con l’avvio di un programma nazionale di inchieste elettorali (ITANES) scaturito dalla collaborazione tra soci della Sisp operanti in vari atenei e l’Istituto Cattaneo.

 

L’impiego di nuovi strumenti per la rilevazione delle preferenze individuali  coincide, non solo in Italia, con l’emergere di due condizioni. Anzitutto la trasformazione degli elementi strutturanti del voto, e più in generale del comportamento politico, nella direzione di una maggiore individualizzazione delle scelte politiche. Le survey consentono  di studiare le differenze che si delineano tra i cittadini,  sia nel significato soggettivamente attribuito ad un atto politico sia nei fattori che lo causano. Il secondo elemento alla base dell’attenzione per le preferenze individuali è la crescente importanza della sfera pubblica e del ruolo, secondo alcuni in espansione, che in essa gioca l’opinione pubblica. Alimentati anche dall’abnorme impiego dei “sondaggi” nei media, ma sostenuti da un fattore reale quale l’attenuarsi delle capacità propositive dei partiti (e corrispettivamente anche delle loro capacità di creare identificazione da parte dei cittadini), la consultazione e l’interpretazione delle preferenze, opinioni, paure dei cittadini occupa oramai una porzione non insignificante del lavoro degli attori politici, dei partiti e dei media. Da questa seconda prospettiva, la capacità dei partiti di rispondere all’opinione pubblica appare cruciale non esclusivamente su temi connessi alla politics – la cattura del consenso elettorale in primis – ma soprattutto per l’elaborazione (e la messa in opera, il monitoraggio e la valutazione) delle politiche pubbliche, dalla politica estera a quella locale.

L’analisi delle relazioni tra partiti, scelte di voto e opinione pubblica – nella pluralità delle definizioni possibili e nella diversità degli strumenti per identificarla – contribuisce così a mettere a fuoco le condizioni e i fattori  che rendono la democrazia un sistema responsabile e  rispondente nei confronti dei cittadini.